Partirà a settembre 2016 un progetto dedicato ai bambini dai 18 mesi ai 6 anni. Un nuovo servizio educativo sperimentale che ha ottenuto il riconoscimento dalla Regione Emilia Romagna, è una realtà educativa alternativa, perchè ci sia la possibilità di fare scelte consapevoli sul tipo di educazione e di esperienze di crescita che si vuole far vivere ai propri bambini. Un laboratorio permanente, che accoglie un un piccolo gruppo formato da massimo 15 bambini, in un luogo familiare pensato per favorire le relazioni, il movimento e la creatività, attraverso il metodo educativo psicomotorio. Si concretizza in una pedagogia attiva che valorizza le competenze e l’unicità del bambino, prestando attenzione allo sviluppo e agli apprendimenti attraverso la mediazione corporea.
Fino ai primi tre anni della scuola elementare il bambino esplora il mondo attraverso il movimento del suo corpo. E’ il corpo che orienta il suo modo di essere, di abitare e conoscere il mondo. Il bambino incontra se stesso attraverso la sua azione. Restituire al corpo le sue ragioni, la sua centralità, significa andare incontro alla disponibilità naturale del bambino ad apprendere a livello della sua sensibilità più autentica, dandogli l’opportunità di vivere queste esperienze in maniera globale e integrata. L’azione non rafforza solo l’identità e il senso di efficacia del bambino: agendo con le sue azioni e i suoi sensi sugli oggetti della realtà egli rintraccia i significati strutturandoli in schemi e infine in concetti dando, in questo modo, corpo al sapere.
Le cose che chiunque può imparare per via esperienziale sono incredibilmente superiori a ciò che possiamo insegnare secondo il tradizionale modello trasmissivo. L’acquisizione della conoscenza da parte di un bambino avviene attraverso un processo integrato mente-corpo, un vissuto affettivo, lo stesso che si ritrova nelle attività spontanee, esplorative, motorie che mette in atto all’insegna del piacere di vivere il suo corpo in relazione con il mondo, lo spazio, gli oggetti. Piaget scrisse “L’intelligenza altro non è che la conseguenza di un’esperienza”.
Dare al bambino la possibilità di praticare le realtà dove sono il corpo, il movimento, i sensi, le relazioni concrete con le cose e con le persone a guidare la sua maturazione significa rispondere ai suoi bisogni reali, alla sua curiosità, alla sua voglia di esplorare spazi sconosciuti, recuperando il senso autentico dell’educazione che è quello di aprire i campi d’esperienza al bambino, non di chiuderli in attività predeterminate in cui è già stabilito a priori ciò che il bambino deve trovare.
Vogliamo far crescere i bambini in un clima sereno, vogliamo che ogni giorno scoprano naturalmente le loro capacità espressive attraverso l’arte , il gioco, la musica, la lettura. Apprenderemo in maniera naturale un’altra lingua senza forzature. In questi tempi in cui una logica produttiva e frenetica che appartiene al mondo adulto rischia di prendere il sopravvento e di contaminare le esperienze infantili, a qualcuno potrà sembrare poco offrire al bambino la possibilità di fare un’esperienza di crescita armonica, eppure guardando i bambini di oggi alcune riflessioni sorgono spontanee, sviluppare adeguatamente le competenze di base, acquisire padronanza di spazio, tempo, forma, linea, suono, ritmo, struttura, durante il vissuto con gli oggetti e gli altri favorirà, al momento opportuno, anche l’apprendimento di scrittura e lettura poiché tutte queste nozioni sono state integrate profondamente in una partecipazione totale a tutti i livelli coscienti.
Il nostro è un approccio metodologico non anticipatorio che parte dall’esperienza che si realizza nel gioco poiché esso assolve molte funzioni: entrare in contatto con la propria fisicità, provare il rischio, sperimentare il limite, accettare regole, sviluppare forme di pensiero astratte, ma è soprattutto fonte di piacere e il piacere è alla base di ogni possibile apprendimento.
Il gioco così come ogni forma di espressione artistica ha una profonda valenza trasformatrice e creativa. Giocare e conoscere con il corpo, con i sensi, seguendo i percorsi personali che ognuno mette in atto a seconda dei propri bisogni, dando la possibilità di esplorare ogni possibile via, accogliendo le azioni dei bambini e le loro scoperte, lasciandoci stupire e spiazzare dalle loro intuizioni per poi farle evolvere è andare verso un’educazione aperta alla vita, alla creatività, alla autonomia, allo sviluppo di tutto il potenziale della persona. L’attività ludica è fattore di benessere primario, e il giocare bene fattore di crescita.
C’è un dentro e c’è un fuori per fare esperienze, noi abbiamo un giardino speciale, la nostra città, il nostro territorio, per educare al rispetto dell’ambiente, per sviluppare un senso di appartenenza alla propria comunità e un senso civico autentico che nasce da un legame affettivo con i propri luoghi conosciuti per gioco.
In questo contesto il ruolo dell’adulto non è dunque quello ti impartire lezioni ma piuttosto quello di accompagnare il bambino, di sostenerlo con fiducia, saper ascoltare, osservare, accogliere, contenere, proporre, attendere. Nell’insegnamento tradizionale è il bambino ad adattarsi al desiderio dell’educatore. Noi al contrario pensiamo che il nostro compito sia quello di adattarci al desiderio del bambino che si esprime attraverso un’attività spontanea, questo non significa non avere un progetto educativo ma solo renderlo più fluttuante, saper aspettare il momento opportuno in cui ci può essere una relazione, una congiunzione tra il nostro desiderio di educare e il suo desiderio di conoscere, così il bambino diventa soggetto attivo dei suoi apprendimenti mantenendo viva la voglia di scoprire e di imparare.
La nostra priorità è l’essere, il processo di evoluzione della persona non il processo di trasmissione dei saperi poiché è a questo livello che si colloca l’essenziale dell’educazione: “il comportamento dell’uomo è determinato molto più da ciò che egli è che da ciò che egli sa”.
La differenza non sta tanto nei contenuti ma piuttosto nella modalità con cui tendiamo a raggiungerli, mettendo in campo una sensibilità psicomotoria che ci riporta ad un’immagine globale del bambino che è corpo, emozioni, mente, relazioni.
Per richieder informazioni: info@tantelune.it